Su ‘Antaru Vetzu
L’antica fontana in pietra locale denominata Su ‘Antaru Vetzu ha caratteristiche tecniche e stilistiche tali da farne datare la costruzione alla seconda metà dell’Ottocento, sebbene si supponga che la sua presenza possa essere fatta risalire già all’epoca romana. Progressivamente inglobata all’interno dell’abitato, si trova nella parte meridionale del centro storico di Mamoiada, ai piedi dell’antico rione Su ‘Astru, in una posizione defilata rispetto alle più moderne costruzioni circostanti, ma inserita in un contesto viario di tipo tradizionale.
Sulla facciata, rivolta verso nord-ovest, sono poste due coppe in granito: l’acqua vi arriva dalla retrostante cisterna interrata. Nel piccolo locale coperto è invece ospitata la sala comandi. In passato, la bassa vasca collocata nel lato sud era adibita a lavatoio, fatto che rendeva il sito un luogo di pubblica utilità, ma anche punto di ritrovo per una socialità tipicamente femminile, via via superata in seguito all’avvento dei moderni elettrodomestici.
Lo stato dell’arte circa la fontana è, al momento, ancora piuttosto lacunoso: nella scarsezza di una documentazione, che possa ricostruirne l’origine e datarne i rimaneggiamenti certamente subiti nel corso dei secoli, è tuttavia possibile affermare che si tratta dell’unica vasca superstite tra le molte che in passato arredavano il centro abitato. Bisogna difatti ricordare che tutto il territorio di Mamoiada è rinomato fin dall’antichità per la presenza di acque sorgive, e proprio all’acqua – fonte primaria ed essenziale di vita – erano dedicati, nell’area, culti e riti appositi; questi sono testimoniati anche da un ritrovamento eclatante come quello della Perda Pintà, monolite riccamente decorato, il cui significato simbolico è stato ricondotto per l’appunto a una venerazione nei confronti dell’elemento naturale.
Testo a cura della dott.ssa Cecilia Mariani