Nuraghe de Sas Trinta battallas

Il nuraghe sorge alle spalle della Chiesa di San Giorgio, edificato su un rocciaio a picco sulla valle sottostante, conosciuto anche con il nome di Lodine, fatto che fa supporre che da ciò derivi il nome del paese. 

La costruzione era stata eretta sfruttando le pareti rocciose sottostanti in una posizione che consentiva la vista a 360° sul territorio circostante; purtroppo le pessime condizioni di conservazione non consentono attualmente di apprezzarne la struttura poiché restano solamente parte dei muri esterni e una porzione della scala interna, attualmente completamente allo scoperto. Sicuramente il sito è stato spogliato nell’antichità, come più volte capitato in varie zone della Sardegna, con il riutilizzo delle pietre per la costruzione di recinzioni e case.

Una particolarità del sito è l’affiancamento fra il nuraghe e la chiesa cristiana, così come è avvenuto in altre località dell’Isola da Santa Sabina di Silanus, alla Chiesa di San Basilio di Ollolai, o a Sa Itria dove la chiesa è stata edificata in un’area ricchissima di testimonianze archeologiche dal neolitico in poi.

Durante il dominio dei Bizantini in Sardegna e la loro pressante campagna di evangelizzazione delle popolazioni dell’interno dell’Isola molto spesso si riutilizzarono e adattarono i vecchi templi pagani, i nuraghi o altri rifugi per ovviare alla necessità di avere dei luoghi per diffondere e praticare il nuovo culto. In un secondo tempo, in prossimità di questi insediamenti, vennero costruite piccole chiese campestri che in molti casi sono ancora esistenti.

La presenza nel territorio circostante di numerosi insediamenti nuragici, di domus de janas e tombe dei giganti, inserisce questo nuraghe in una rete di comunità fittamente collegate fra loro che vivevano e controllavano il territorio.

Testo a cura della dott.ssa Laura Melis