Chiesa campestre di N. S. del Monte
Le origini della chiesa di Nostra Signora del Monte (Nostra Sennora de Su Monte) risalgono agli anni tra il 1602 e il 1605, quando venne edificata per la prima volta in un piazzale al centro di un boschetto di elci sulla cima del monte Pasada: proprio questa sua posizione, a 1253 metri sul livello del mare, ne fa ancora oggi la più alta in quota della Sardegna. A fondarla fu un certo Emanuele Cedda, originario di Fonni, il quale, aiutato da un gruppo di pastori locali, costruì la cappella e la dedicò alla Madonna della Visitazione, collocandovi all’interno una figura della Vergine in cartapesta.
La chiesetta era costituita da un’unica navata con due archi di tipo gotico, pavimento in terra battuta, tetto in travi di legno di ginepro e isciandula, altare di mattoni (in mattoni era anche la nicchia ospitante il simulacro, raro esempio di Madonna rappresentata con il ventre gravido). La devozione dei fedeli ha fatto sì che essa venisse considerata un santuario, ovvero un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa e per diverso tempo venne amministrata da laici. Quando Giuseppe Porcu Marcello, sposato con Bartolomea Cedda, succedette al fondatore, l’edificio venne ingrandito e dotato di un tancato in località Mameli, dove si trovava un mulino ad acqua. Nel 1630 venne acquistata una nuova statua della Madonna, in legno e cartapesta con corona d’argento, poi restaurata nel 1667 (come ancora si legge nel piedistallo).
Il 15 agosto 1867, con la promulgazione della legge Siccardi che prevedeva l’acquisizione da parte dello Stato dei beni appartenenti ai vari enti ecclesiastici, la chiesa e i suoi valori vennero messi all’asta, ma fu solo il 17 ottobre 1931, dopo alcune controversie legali dovute a precedenti passaggi di proprietà, che l’edificio, insieme con gli arredi e i paramenti sacri necessari alla celebrazione della messa, venne donato al Vescovo di Nuoro; con tale atto si provvedeva anche alla cessione di un cortile adiacente, di cinque cumbessias con relativo loggiato e di una somma in denaro.
Nel 1976 il tempio originale, ormai pericolante, è stata demolito, e in sua vece, con il contributo della popolazione e la manodopera gratuita di alcuni muratori, è stato costruito quello attuale, di foggia e stile decisamente più moderno, che nel tempo è andato periodicamente incontro a modifiche e ammodernamenti di vario tipo; anche le stazioni della Via Crucis dislocate lungo il percorso in salita che conduce alla chiesa sono state donate da un Priore. In passato, in due diversi momenti, vi si svolgeva la Festa della Madonna del Monte: a luglio Sa Esta Minore e a settembre, nella prima domenica del mese, Sa Esta Manna. Attualmente i festeggiamenti ricorrono in corrispondenza con l’ultima domenica di agosto e sono preceduti da una novena, ma sia la chiesa che gli adiacenti locali sono spesso utilizzati anche per funzioni religiose e celebrazioni pubbliche e private anche in altri periodi dell’anno.
Nelle immediate vicinanze del santuario campestre sono presenti i resti del nuraghe Pasada e di un altro nuraghe di minori dimensioni, e le fonti parlano anche dell’esistenza di alcuni menhir che sorgevano numerosi nella località e che sono stati gettati nella sottostante scarpata: tutto ciò testimonia come il sito, proprio per la sua altitudine e per le caratteristiche naturali e paesaggistiche, fosse considerato un luogo di culto già nel periodo nuragico e prenuragico.
Testo a cura della dott.ssa Cecilia Mariani con il contributo della dott.ssa Anna Maria Cuguru