Sa Crabarissa
Questo magnifico monumento naturale, formato da rocce granitiche levigate dal tempo e dagli agenti atmosferici, è avvolto da una romantica leggenda che è senza dubbio motivata dall’eccezionalità del suo aspetto. Si tratta, infatti, di una colonna in pietra dell’altezza di ca. 50 metri che appare al visitatore quasi all’improvviso all’interno di una piccola valle nella quale passa il confine tra i territori comunali di Neoneli e Austis e, dunque, nella zona di confine fra la Barbagia di Ollolai e il Barigadu.
È possibile arrivare in prossimità del sito in macchina, raggiungendo uno spiazzo dal quale parte un sentiero sterrato, percorribile a piedi, per arrivare, dopo circa un centinaio di metri, alla grande roccia granitica. La forza e l’emozione che questa scultura naturale suscita è sicuramente accresciuta dall’ambiente nel quale è inserita, isolata e svettante sul sottobosco di eriche e corbezzoli e con alle spalle un panorama ampio e profondo.
Da questo punto sono visibili verso sud-est un’altra grande roccia granitica erosa e bucata (detto tafone), mentre più lontano, verso est, c’è uno strapiombo, conosciuto con il nome di Su Péntumu, formato da una imponente parete granitica, che scende verticalmente sulla boscaglia sottostante, erosa e allisciata dall’acqua. Volgendo lo sguardo più lontano si ammira la grande piana di Ottana (e la vista abbraccia) dal lago Omodeo, verso ovest, alle montagne del Marghine verso nord, sul lato opposto della piana.
La leggenda che circonda la Crabarissa è legata all’eleganza sinuosa della sua sagoma. Si racconta, infatti, che in passato una giovane del paese di Cabras conobbe un giovane pastore di Austis che, come era uso fino al secolo scorso, si era recato in transumanza con le greggi nelle pianure di Oristano per sfuggire al clima rigido dell’inverno di montagna.
I due ragazzi si innamorarono e fantasticarono sul loro futuro matrimonio, scambiandosi doni e promesse. Alla fine dell’inverno, però, il giovane pastore partì per riportare il bestiame in montagna, lasciando la ragazza in attesa del suo ritorno.
Dopo un lungo periodo di attesa la fanciulla, molto preoccupata, decise di andare a cercare il suo fidanzato ad Austis e, ritrovatolo, scoprì che era già sposato con un’altra donna.
La leggenda narra che sulla via del ritorno verso casa, la ragazza, a causa del grande dolore e della disperazione rimanesse pietrificata, dando vita così a questo magnifico rocciaio che ricorda la sagoma di una donna avvolta nello scialle.
Secondo la tradizione orale, il racconto veniva tramandato come ammonimento ai giovani perché non giocassero con i sentimenti altrui, ma ne avessero rispetto.
Testo a cura della dott.ssa Laura Melis
Da Via Lazio 21 a Sa Crabarissa link per il percorso tracciato su Google maps:
https://goo.gl/maps/a6aeRNo326nzNDfz8